Medicina Energetica
Medicina Energetica
La definizione di energia viene dalla fisica: l’energia è la capacità di fare lavoro. Tutti sanno cosa vuol dire non avere energia e quindi non avere voglia di fare nulla. Quando l’uno o l’altro dei nostri sistemi organici non funziona in modo ottimale, semplicemente non ci sentiamo energici; non ci sentiamo bene. Dalle prospettive che emergono dalla medicina energetica, tali condizioni possono essere descritte in termini di “circuiti energetici” all’interno del corpo. Quando questi circuiti sono compromessi o squilibrati, non siamo in grado di utilizzare normalmente la nostra energia personale. Una varietà di nomi sono stati dati a tali condizioni quando diventano cronici, incluso la sindrome dell’affaticamento cronico” e l’ encefalomielite mialgica”. L’affaticamento (noto anche come esaurimento, letargia, svogliatezza) descrive una serie di condizioni comuni, solitamente associato a debolezza fisica e/o mentale, che varia da uno stato generale di letargia a specifiche sensazioni di bruciore indotte dal lavoro nei muscoli.
Terapisti di riprogrammazione posturale e fisioterapisti regolarmente trattano nei pazienti squilibri strutturali visibili che possono essere corretti con molteplici e diverse tecniche, e osservano che il risultato è anche un grande aumento di energia personale. L’affaticamento fisico è l’incapacità di continuare a funzionare a livello delle proprie abilità normali. È molto diffuso nella vita di tutti i giorni, ma di solito diventa particolarmente evidente durante l’esercizio fisico pesante. L’affaticamento mentale è una altra esperienza comune. La mancanza di energia può sorgere a causa della disidratazione, della malnutrizione, dell’esaurimento, della depressione, e altre cause.
La medicina energetica è definita come l’uso diagnostico e terapeutico dell’energia, rilevata o prodotta da un dispositivo o da una persona.
La medicina energetica riconosce che il corpo umano utilizza varie forme di energia per le comunicazioni interne al fine di mantenere ed organizzare i sistemi vitali, nonché per l’alimentazione di processi quali le sensazioni, la digestione, la circolazione ed il movimento. La medicina energetica prevede l’impiego di energie di intensità, frequenze particolari e altre caratteristiche che stimolano la riparazione di tessuti, o che abilitano meccanismi di guarigione endogeni per operare in modo più efficace. Tali energie possono venire dall’ambiente, da un altro essere umano o da un dispositivo medico.
La scienza ci spiega che l’organismo vivente è progettato per adattarsi e utilizzare diversi tipi di forze e che i processi di guarigione implicano il funzionamento di molti tipi di comunicazioni. Non esiste una singola “forza vitale” o “energia di guarigione”. Invece, ci sono molti sistemi nel corpo che assimilano, immagazzinano, rilasciano, conducono e utilizzano vari tipi di energia e di informazione. Le diverse tecniche energetiche si concentrano sui differenti aspetti di questa molteplicità e ciascuna di queste terapie ci offre una preziosa serie di indizi e ipotesi verificabili su come l’energia umana i sistemi funzionano.
La moderna biomedicina si concentra quasi esclusivamente sull’energia chimica. I biochimici hanno sviluppato un dettagliato modello di come il cibo che mangiamo è usato per fabbricare molecole che possono immagazzinare, trasportare e rilasciare energia chimica nei luoghi in cui è richiesta energia, come nei nervi, nei muscoli, nelle ghiandole e organi.
La molecola di adenosina trifosfato (ATP) prodotta dai mitocondri è ritenuta come intermediatore primario nel metabolismo energetico. La scoperta di ATP e delle sue interazioni è stato uno dei grandi successi della moderna biochimica e della biologia molecolare.
Un quadro ugualmente dettagliato è emerso per quanto riguarda i segnali molecolari che regolano molti processi fisiologici. Ad esempio, una serie di molecole note come citochine regolano il sistema immunitario mentre questo svolge i diversi processi protettivi e difensivi che sono essenziali per la vita. Neuropeptidi e i neurormoni collegano le cellule nervose con i tessuti che influenzano e svolgono un ruolo enorme nella modulazione delle emozioni. Queste molecole sono antiche in termini di evoluzione e sono effettivamente prodotte da praticamente ogni cellula del corpo.
I sistemi fisiologici, biochimici, anatomici ed energetici nel corpo sono profondamente integrati l’uno nell’altro. Un lavoro terapeutico efficace su un sistema inevitabilmente influenza il composito. Detto in modo diverso, l’organizzazione e l’integrazione funzionale sono contagiose: quando un sistema fisiologico inizia a funzionare in modo ottimale, i sistemi vicini migliorano con lui. Questo è il motivo per cui esiste una tale diversità di terapie alternative: ogni approccio può concentrarsi su un diverso sistema energetico ma può avere una moltitudine di effetti benefici. Per esempio, gli operatori del corpo e i terapeuti del movimento possono concentrarsi sui sistemi strutturali e cinetici dell’organismo, e i benefici del loro lavoro si riverseranno nei reami neurali, immunitari ed emotivi. Gli psicoterapeuti sono spesso in grado di risolvere vecchie esperienze traumatiche, che spesso conducono alla guarigione spontanea di gravi malattie. Aromi sottili, rimedi omeopatici o tocco gentile spesso spostano l’intero organismo a un nuovo livello di funzionamento.
La medicina energetica è un argomento multidisciplinare ricco e affascinante con una vasta serie di conseguenze scientifiche e pratiche. Seguire i flussi di energia attraverso il corpo è una lezione per tutti i domini della biologia, che vanno dalle cellule e le loro componenti molecolari e atomiche, sino ai tessuti, gli organi, i sistemi di organi e l’ambiente a tutti i livelli di scala. Non solo la medicina energetica ci istruisce sulle più piccole parti del corpo vivente, ma anche le interazioni energetiche tengono in conto delle importanti proprietà che derivano dalle relazioni tra le parti, e che costituiscono quella unitarietà integrata che consente alle parti di lavorare insieme, sia si tratti di guarire un graffio o un osso rotto, sia guarire da un tumore o prepararsi per record olimpionico.